giovedì 14 giugno 2012

Il dono

Ho visto questo libro, The Gift, di Lewis Hyde, in una libreria esoterica di Massachusset Ave. (Cambridge) e ho segnato il riferimento sul mio taccuino: mi sembrava interessante, anche se non recente, ma che importa la data in cui si scopre una cosa? Lo ho poi ordinato tra gli usati di Amazon: mi sembrava congruente con il tema del libro riceverlo non dal magazzino di Conongate ma da qualcun altro che lo aveva letto. In tre giorni lo ho ricevuto qui a Roma e scopro che quel quel "qualcun altro" a sua volta lo aveva ricevuto come dono da qualcun altro che lo aveva ricevuto come dono. Il dono è fatto per circolare o per tornare, non per finire appropriato. Il dono non è un oggetto ma una corrente, un flusso. Questa proprietà lo rende simile al capitale, che si muove anch'esso continuamente, ma mentre il capitale è il punto di partenza e il punto di arrivo e macina tutto nella sua strada, il punto di partenza e il punto di arrivo del dono sono i rapporti che danno senso. Il dono è un segno come il capitale, come il denaro, ma non schiaccia le differenze, è sempre sospeso sul filo sottile della alterità e del suo mistero.  Hyde in questo e in altri libri precedenti lega strettamente l'idea del dono a quella della creatività artistica, spiega la creatività artistica in termini di dono. Sul dono naturalmente è stato scritto tanto dai classici della sociologia, ma qui rifletto su quanto, pur vivendo in una "società di mercato" siamo immersi continuamente in uno scambio di doni, non solo quelli  della festa della mamma o dei compleanni: doni che ci scambiamo senza pensarci, perché il dono è la nostra stessa vita e la nostra stessa vita è dono. Una vita senza doni avvizzisce come una pianta senza acqua. Forse dovremmo, come esercizio, ogni giorno, tenere una contabilità dei doni che riceviamo, delle persone che ce li danno (conoscenti e sconosciuti) e domandarci come tenere in circolo il flusso del dono. Ogni giorno. E' un esercizio che rafforza una competenza trasversale fondamentale che non compare nei "bilanci delle competenze" fatte per il mercato del lavoro: la competenza "gratitudine", che giustamente, a mio avviso, Seligman propone all'inizio del suo libro Flourish (Free Press, 2012) dedicato alla psicologia del ben-essere. E' la competenza di saper dire :"grazie" e di saper essere conseguenti con questo "grazie". Come tutte le competenze anche quella della gratitudine bisogna rafforzarla, perfezionarla, svilupparla. Penso a un curriculum vitae dove alla voce competenze qualcuno abbia il coraggio di mettere: so dire "grazie". Accorgersi dei doni che riceviamo e di quelli che noi stessi diamo senza pensarci ci aiuta a sviluppare la competenza gratitudine, pietra angolare del benessere e a sviluppare la percezione della onnilateralità della gratuità in un mondo che si sembra pieno di calcoli, di appropriazioni e di interessi che privano (interessi privati). Grazie a Hyde, grazie anche a Seligman. Anche con questo Post tengo questi doni in movimento per arricchire questo particolare indispensabile capitale sociale.  

3 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  2. Salve sono Stefano.
    Ho letto questo libro già due volte e l'ho trovato una fonte illuminante che mi ha dato accesso a concetti che ignoravo o che percepivo soltanto per istinto, in quanto artista questo libro per me rappresenta un grande punto di riferimento. Il fatto è che nonostante furiose ricerche non sono mai riuscito a reperirne una copia in italiano, la cui lettura mi faciliterebbe l'assimilizazione di alcuni concetti che in Inglese risultano ancora difficile da apprendere per me. Ora mi domandavo se questa copia "itinerante" de Il Dono potesse in qualche modo raggiungermi. Io vivo ad Amsterdam ma sarei anche disposto a venirmi a prendere il libro a Roma durante una delle mie visite, tra l'altro ho notato che lei ha un certo interesse per le arti urbane e, siccome io non sono estraneo all'argomento; anzi mi ci sono trovato alquanto dentro, potrei portarle un mio libro sul fenomeno dei graffiti a Roma.
    Spero che possa accogliere la mia richiesta e le auguro buone letture.
    Stefano
    P.S. Può contattarmi qui: mynameis@panetrv.com

    RispondiElimina
  3. Cerco disperatamente questo libro in italiano! È fuori catalogo :-( Help!

    RispondiElimina