venerdì 30 novembre 2012

Uno degli obblighi etici più stimolanti




Nel giorno del riconoscimento dello Stato Palestinese come osservatore alle Nazioni Unite mi piace ricordare il concerto che Daniel Barenboim tenne a Gaza il 3 maggio 2011. Daniel Borenboim  è da anni impegnato in una missione di pace mediante la musica e la sua orchestra composta di elementi di molti paesi diversi, tra cui israeliani e palestinesi. 

Recentemente è stato pubblicato in Italia una raccolta di suoi interventi da cui riporto la seguente citazione, utile nella ricerca tra etica ed estetica, un tema su cui sto girando intorno nella mia riflessione.  

"Uno degli obblighi etici più stimolanti per un interprete è quello di trovare il giusto equilibrio tra intelletto ed emozione: L'intelletto non è una dote umana inferiore all'emozione, ma, nella musica, se prende il sopravvento può andare a detrimento della compiutezza di un'esecuzione. All'estremo opposto, è altrettanto dannoso quando l'emozione procede a briglia sciolta, senza la mano ferma del pensiero razionale. Se ne hanno l'opportunità intelletto ed emozione si potenziano e si completano a vicenda, sia nell'esecuzione sia nella composizione. Di fasto, diventano indivisibili. La grande musica npn è né puramente intellettuale, né puramente emotiva: è contraddistinta dall'equilibrio dei due aspetti, com'è nella natura umana" D. Barenboim, La musica è un tutto. Etica ed estetica, Feltrinelli, Milano 2012, p. 17.




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