sabato 5 maggio 2012

primavera, estate, autunno, inverno, e ancora primavera

Primavera, estate, autunno, inverno e ancora primavera, un film di Kim Ki-duc del 2003. Un film da rivedere a intervalli regolari, una meditazione sulle fasi della vita, sulla responsabilità, sulla disciplina e il non attaccamento e sul rapporto intimo che si crea tra maestro e discepolo, un rapporto che si sviluppa fino al suicidio (la parola non è esatta, bisognerebbe parlare di passaggio di stato?) del maestro perché l'allievo possa prendere il suo posto nella vita di meditazione. Avverto in questo film la mancanza dell'amore tra maestro e allievo, amore come relazione fondata sull'interpersonalità, che è normalmente costruita sul possesso reciproco, che è quanto noi intendiamo quando parliamo (cerchiamo, doniamo, esigiamo, neghiamo) "amore". Ma vi è al suo posto la sintonia condivisa con la Vita come flusso di scambio profondissimo (non solo professionale) che passa attraverso il superamento del dolore e del distacco, per una riconciliazione più profonda che però non è interpersonale. In quanto (ex) insegnante che si è dovuto spesso mettere in gioco conosco quanto sia difficile ma indispensabile questa "disciplina", che non è prevista nelle classi di concorso o nelle materie di insegnamento. Posto due trailer con le sequenze chiave della prima stagione ma mi piacerebbe condividere tutto il film. http://www.youtube.com/watch?v=2-4YGfhIPNQ&feature=related http://www.youtube.com/watch?v=41xJwJ8I0Mg
Mi viene anche in mente un bel libro The Buddha in the Classroom, scritto da Donna Quesada, che insegna al Santa Monica College (Skyhorse Publishing, N.Y.,1911). Il suo sito: http://www.donnaquesada.com/. Forse su questo tema non sarebbe male condividere esperienza e meditazione....

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