giovedì 5 luglio 2012

Ri-Conoscenza, Per-Donare

La composizione delle parole ci aiuta a riflettere sul loro significato profondo:

Ri - Conoscenza

Per - Donare


Alcune riflessioni dopo un colloquio con una mediatrice:

Da un po' di tempo sono arrivato a considerare la capacità di dare ri-conoscenza, essere ri-conoscenti, insieme con la capacità di per-donare (for give) (diverso dal dimenticare i torti ricevuti, al lasciar correre) delle competenze umane di base che superano il livello norme della convivenza civica e affondano le loro radici nella tenuta etica della società, ma anche nella cura del benessere profondo dei singoli, delle organizzazioni e della società, e nella costruzione della fiducia di fondo dei singoli. 
Sono delle competenze riflessive per eccellenza. Non credo che possa esservi pratica e capacità riflessiva se non passando attraverso la riconoscenza e il perdono perché la riflessività è innanzi tutto esperienza consapevole di essere parte di un universo di connessioni e risonanze,  e la riconoscenza e il perdono sono la strada per accettare questo essere parte (in ogni momento).
Questi sono la riconoscenza e il  perdono primari, da cui si producono la riconoscenza e i perdoni per atti, persone o situazioni particolari. Ma dal particolare possiamo percorrere la strada verso la riconoscenza e il perdono primari, perché sono nostre capacità e quindi possiamo esercitarle. 
Questa è la via per la percezione del nostro potere e della nostra vulnerabilità e per la comprensione "dall'interno" della nostra responsabilità, cioè della nostra capacità di rispondere avendo avuto la capacità di ascoltare.  
Solo se avvertiamo simultaneamente il nostro potere e la nostra vulnerabilità e pratichiamo riconoscenza e perdono possiamo essere apprezzativi, cioè possiamo dare valore al presente, al passato, al futuro, a noi stessi e agli altri, sia che li conosciamo che se non li conosciamo, o non li conosciamo ancora, alle cose e agli eventi, al loro ordine nascosto o al loro grandioso disordine che apre le porte ai mondi possibili e all'imprevisto.   
Per alcuni privilegiati si tratta di un dono naturale. Normalmente diventiamo capaci di riconoscenza e perdono attraverso una catarsi, una rivelazione, un lampo che squarcia il buio, o un dolore profondo che sappiamo accettare (purché lo sappiamo accettare). 
In un caso e nell'altro possiamo però anche perdere questa capacità. Per questo essa va esercitata e sostenuta quotidianamente. Per questo dobbiamo farci aiutare ed imparare ad accettare l'aiuto, imparando anche ad aiutare gli altri ad essere riconoscenti e a perdonare. 

2 commenti:

  1. Ho pensato a lungo a questo post, ma che, anche se non entra completamente nello spirito, almeno vi si accosta: eccola.


    Ringraziamento

    da "Vista con granello di sabbia"

    Devo molto
    a quelli che non amo.
    Il sollievo con cui accetto
    che siano più vicini a un altro.

    La gioia di non essere io
    il lupo dei loro agnelli.

    Mi sento in pace con loro
    e in libertà con loro,
    e questo l'amore non può darlo,
    né riesce a toglierlo.

    Non li aspetto
    dalla porta alla finestra.
    Paziente
    quasi come un orologio solare,
    capisco
    ciò che l'amore non capisce,
    perdono
    ciò che l'amore non perdonerebbe mai.

    Da un incontro a una lettera
    passa non un'eternità,
    ma solo qualche giorno o settimana.

    I viaggi con loro vanno sempre bene,
    i concerti sono ascoltati fino in fondo,
    le cattedrali visitate,
    i paesaggi nitidi.

    E quando ci separano
    sette monti e fiumi,
    sono monti e fiumi
    che si trovano in ogni atlante.

    E' merito loro
    se vivo in tre dimensioni,
    in uno spazio non lirico e non retorico,
    con un orizzonte vero, perchè mobile.

    Loro stessi non sanno
    quanto portano nelle mani vuote.

    "Non devo loro nulla" -
    direbbe l'amore
    su questa questione aperta.


    Wislawa Szymborska

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  2. Mi scuso, nell'inserire il testo ho saltato alcune parole della presentazione; riscrivo qui.

    Ho pensato a lungo a questo post e non sono riuscita a commentarlo con "parole mie", allora ho chiesto aiuto ad una poesia che, anche se non entra completamente nello spirito, almeno vi si accosta: eccola

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